Sapiens Da Animali a Dei Yuval Noah Harari – Riassunto Prima Parte
Scritto da: Shadi Almaradi
Tratto da: Sapiens Da Animali a Dei
Indice
Qui trovi i punti più salienti:
Il libro in una sola frase
La storia umana è stata plasmata da tre grandi rivoluzioni: la rivoluzione cognitiva (70.000 anni fa), la rivoluzione agricola (10.000 anni fa) e la rivoluzione scientifica (500 anni fa). Queste rivoluzioni hanno permesso agli esseri umani di fare qualcosa che nessun’altra forma di vita ha fatto, cioè creare e connettersi intorno a idee che non esistono fisicamente (pensate al tifo, al capitalismo e alla politica). Questi “miti” condivisi hanno permesso agli esseri umani di conquistare il mondo e hanno messo l’essere umano in cima alla piramide alimentare.
Perchè dovresti leggerlo?
Oltre ad essere stato un best seller mondiale, l’autore è riuscito a rienterpretare lo studio della storia da un angolazione diversa. Se siete curiosi di capire il perchè la società in cui viviamo è fatta in questo modo e come ci siamo arrivati, Sapiens è il libro che riuscirà a rispondere a molte delle vostre domande.
Introduzione - Yuval Noah Harari
Centomila anni fa almeno sei specie di umani abitavano la Terra. Erano animali insignificanti, il cui impatto sul pianeta non era superiore a quello di gorilla, lucciole o meduse. Oggi sulla terra c’è una sola specie di umani, gli “Homo sapiens”.
Il segreto del nostro successo tra tuttte le speci animali è stato sicuramente il potere dell’immaginazione. Siamo gli unici animali capaci di parlare di cose che esistono solo nelle nostre fantasie: come divinità, nazioni o leggi. L’autore Yuval Noah Harari spiega come abbiamo creato città, imperi e costruito la fiducia nei soldi e nelle leggi. Sapiens Da Animali a Dei Riassunto
A modellare il corso della storia furono tre importanti rivoluzioni: la Rivoluzione cognitiva dette il via alla storia circa settantamila anni fa. La Rivoluzione agricola partì intorno a dodicimila anni fa, mentre la Rivoluzione scientifica, solo cinquecento anni fa. Lo scrittore israeliano Yuval Noah Harari racconta la storia dell’umanità dall’evoluzione delle specie umane dell’età della pietra fino al XXI secolo. Focalizzandosi sulla nostra specie umana, Homo sapiens, spiega ciò che siamo stati e quello che siamo diventati, tramite un’analisi storica, politica, biologica e la filosofica.
Il libro è stato pubblicato in italiano nel 2014, tradotto in più di trenta lingue. Sapiens Da Animali a Dei ha venduto più di 5 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Sapiens Da Animali a Dei Riassunto
Sapiens Da Animali a Dei Riassunto
( Lo scopo di Legeo è quello di incuriosirti e darti una panoramica del libro. Leggere un libro dall’inizio alla fine ha tutto un altro sapore e per questo che ti lascio il link al libro nella sua versione italiana e inglese ad un prezzo speciale).
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Sapiens Da Animali a Dei
Riassunto Breve
Qui troverei il riassunto breve del libro
La Rivoluzione Cognitiva
L’autore ipotizza che il nostro bisogno intrinseco di socializzare in gruppo hanno guidato la crescita del cervello umano, portando infine alla creazione di un linguaggio più strutturato, come la lingua e ad altre attività che ci hanno permesso di organizzarci più efficacemente per la sopravvivenza.
Una delle capacità più importanti che sono state fondamentali, è stato lo storytelling, cioè il potere di raccontare delle storie immaginarie. Questo ha permesso l’uomo di sviluppare credenze, narrazioni e altri costrutti puramente intellettuali che hanno favorito le nostre capacità sociali e organizzative.
La rivoluzione cognitiva permise quindi di:
- Pianificare ed eseguire attività complesse come la caccia grossa in gruppo
- Organizzarsi in gruppi più grandi fino a 150 persone
- Cooperazione tra gruppi sempre più grandi attraverso l’uso di “storie“, come le religioni, le società, le nazioni e l’umanesimo liberale.
Nonostante il loro piccolo numero, i Sapiens si diffusero in tutti i continenti afro-euro-asiatici, probabilmente distruggendo specie concorrenti e altri grandi animali. Meno di 50.000 anni fa, abbiamo superato la barriera del mare e siamo penetrati nella massa australiana; in breve tempo, abbiamo ucciso la maggior parte dei grandi mammiferi di quel continente. Allo stesso modo, il Sapiens ha attraversato le Americhe meno di 20.000 anni fa e di nuovo ha presieduto a un’estinzione di massa di altre specie. Harari dice che mentre le altre specie hanno evoluto difese contro i predatori naturali di pari passo con la loro emersione e la loro lenta evoluzione, la nostra apparizione improvvisa non ha permesso alla maggior parte delle specie in questi nuovi mondi il lusso di un’evoluzione graduale.
@legeo_ Qual é il numero massimo di persone che puoi conoscere? #libridaleggere #libri #legeo #sociologia #psicologia #yuvalnoahharari #sapiens ♬ 777 – Bruno Mars & Anderson .Paak & Silk Sonic
La Rivoluzione Agricola
Per la maggior parte dei nostri 2,5 milioni di anni come specie, ci siamo accontentati dello stile di vita da cacciatori. Ma da 10.000 anni fa, l’agricoltura ha cambiato il corso della storia del Sapiens.
L’agricoltura ha creato meno tempo libero, più lavoro, una dieta più povera e probabilmente una durata di vita più breve. In modo controintuitivo, Harari afferma che il grano ha effettivamente addomesticato l’uomo (non il contrario).
Ma perché il Sapiens ha accettato tutto questo? Forse per motivi religiosi: per esempio, per costruire grandi templi di culto. Per impegnarsi in uno sforzo così grande e di lungo termine, le tribù avrebbero dovuto stabilirsi, rinunciando al loro stile di vita nomade, rendendo così necessaria l’agricoltura.
Queste prime forme di insediamento generarono la necessità di strutture sociali e organizzative più complesse, che portarono alle città, agli stati e infine agli imperi. Purtroppo, l’umile contadino doveva cedere gran parte del suo valore aggiunto ai governanti. Harari riassume: “questa è l’essenza della rivoluzione agricola: la capacità di mantenere in vita più persone in condizioni peggiori”.
I sapiens si sono evoluti per cooperare efficacemente in gruppi fino a 150 individui. Ma il potere della creazione di miti ha permesso l’emergere di organizzazioni molto più grandi.
Harari tratta le credenze religiose, dall’animismo al politeismo e alle grandi religioni monoteiste, come elaborate creazioni di miti al servizio del bisogno del Sapiens di organizzarsi in gruppi sociali più grandi e complessi.
“Un gran numero di estranei può cooperare con successo credendo in miti comuni. Qualsiasi cooperazione umana su larga scala – che sia uno stato moderno, una chiesa medievale, una città antica o una tribù arcaica – è radicata in miti comuni che esistono solo nell’immaginazione collettiva delle persone”.
Uno strumento organizzativo chiave per i Sapiens fu la creazione di gerarchie. Le gerarchie hanno portato alle distinzioni tra uomini e donne, schiavo e padrone, aristocratico e plebeo, e i molti livelli dei sistemi di caste, come in India. Ma nessuna di queste distinzioni è necessaria da un punto di vista biologico.
L'unificazione del genere umano
La cultura è quindi un mito umano che aiuta a costruire il consenso e l’unità nei grandi gruppi di Sapiens. Ma queste culture sono lacerate da contraddizioni e miti opposti.
Ma grazie a questi miti culturali, sono emersi tre grandi unificatori del genere umano:
- Il denaro è un modo di catturare il valore e trasferirlo, senza l’inefficienza del baratto. La necessità per tutte le parti di fidarsi di questa riserva di valore ci ha unificato, nel senso che anche culture separate avrebbero riconosciuto e accettato il denaro degli altri, anche se potevano essere in contrasto tra loro.
- Gli imperi sono emersi come entità sovranazionali, spesso iniziando con una cultura imperiale ispiratrice. Essa viene gradualmente adottata e modificata dai suoi sudditi, che alla fine pretendono pari diritti rispetto al popolo fondatore.
- La religione è “un sistema di norme e valori umani che si fonda sulla credenza in un ordine sovrumano”.
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La rivoluzione scientifica
Circa 500 anni fa, iniziò un processo notevole che paradossalmente iniziò accettando prima l’ignoranza dell’uomo sul mondo; questa ignoranza fu messa a frutto perché usammo osservazioni e strumenti matematici per dissipare parte di quell’ignoranza. Una volta acquisita, quella conoscenza fu usata per sviluppare nuovi poteri, in particolare nuove tecnologie.
I sistemi di conoscenza premoderni presupponevano che tutto ciò che era importante del mondo fosse già conosciuto e codificato in fonti come la Bibbia. Per definizione, ciò che non era in quelle fonti come il Corano o la Bibbia non era importante. La Rivoluzione Scientifica ha praticamente ribaltato questo concetto; ha presupposto che fossimo ignoranti delle cose più importanti e che tutta la conoscenza è provvisoria. Paradossalmente, la ricompensa per aver ammesso l’ignoranza fu un aumento del potere e del controllo sul mondo, poiché i frutti della scienza furono tradotti in tecnologia. Mentre queste tecnologie cambiavano il mondo, l’idea di un progresso inevitabile si impadroniva dell’immaginazione umana. E, in effetti, la condizione umana di base è cambiata per lo più in meglio: non solo ci sono molti più Sapiens rispetto a 500 anni fa, ma la maggior parte di noi vive molto meglio dei loro predecessori.
Il capitalismo
Prima del 1500, la dimensione dell’economia è rimasta più o meno la stessa. Non cresceva se non quando cresceva anche la popolazione. In generale, le convinzioni della gente erano che il futuro non sarebbe stato migliore del presente, quindi non aveva senso investire e rimandare il consumo. Di conseguenza, il credito era scarso, dato che qualsiasi prestatore sarebbe stato scettico sul fatto di poter essere ripagato. Gradualmente, questo presupposto cambiò e prese piede l’idea che l’economia potesse crescere più velocemente della popolazione. Questa idea fu codificata nel libro di Adam Smith, La ricchezza delle nazioni, dove postulava che l’aumento dei profitti avrebbe portato a ulteriori investimenti in persone e attrezzature, e di nuovo a un maggiore aumento dei profitti.
In periodi precedenti, come il Medioevo, i ricchi tendevano a consumare qualsiasi reddito generato, ma ora, i ricchi fanno il contrario; tendono a risparmiare e investire la maggior parte del loro reddito e della loro ricchezza.
Affinché il capitalismo funzionasse nella pratica, erano necessarie alcune altre innovazioni: società a responsabilità limitata e mercati dei capitali – ma anche istituzioni culturali e politiche che potessero assicurare alle persone che la loro proprietà era sicura e che le controversie sarebbero state risolte in modo imparziale. Così, i Paesi Bassi, poi la Gran Bretagna e gli Stati Uniti sorsero come grandi centri del capitalismo.
Questi sviluppi hanno permesso a un numero senza precedenti di Sapiens di abitare la terra a livelli crescenti di ricchezza materiale.
Con l’avanzare della scienza, Harari ipotizza che possa dare origine a esseri umani bionici, assistiti dall’intelligenza artificiale o geneticamente modificati che trascendono il nostro passato e creano una nuova specie, oltre il Sapiens. In questo modo, diventiamo i nostri stessi miti.
Riassunto in dettaglio
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L’Evoluzione dell’uomo
La prima specie proviene da un precedente genere di scimmia chiamata Australopithecus, che significa “Scimmia dell’emisfero sud”. Successivamente, alcuni di questa specie lasciarono il loro territorio e cominciarono un viaggio verso il Nord Africa, dell’Europa e dell’Asia. A seconda delle varie regioni e dei diversi climi, le popolazioni si evolsero in direzioni differenti, portando a molteplici specie distinte.
In Europa e Asia Occidentale gli umani si evolsero dell’Homo Neanderthalensis (“Uomo della Valle di Neander”), più massicci e muscolosi di noi Sapiens. Le regioni più orientali dell’Asia erano popolate dall’Homo erectus, che sopravvisse lì per due milioni di anni. Sull’isola di Giava, in Indonesia, viveva l’Homo soloensis, l’Uomo della Valle di Solo”, che si era ambientato alla vita nei tropici. Sull’isola indonesiana di Flores, era presente l’Homo Floresiensis, che aveva un’altezza approssimativamente di un metro e con un peso intorno ai 25 kg. Mentre questi umani si evolvevano in Europa e in Asia, in Africa Orientale arrivò l’Homo rudolfensis e poi l’Homo ergaster. Infine la nostra stessa specie, che con poca modestia abbiamo chiamato Homo sapiens.
Queste speci non sono ordinate in una stretta linea di discendenza, dove l’ergaster determina la venuta dell’erectus. Questo modello lineare dà l’eerata impressione che in ogni particolare momento ci sia stato solo un tipo di umano a popolare la terra. La verità è che da sempre, il mondo era la casa contemporaneamente, di diverse specie umane.
( Lo scopo di Legeo è quello di incuriosirti e darti una panoramica del libro. Leggere un libro dall’inizio alla fine ha tutto un altro sapore e per questo che ti lascio il link al libro nella sua versione italiana e inglese ad un prezzo speciale).
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La Scoperta del Fuoco

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Un passo significativo sulla via che portò ai vertici della catena alimentare fu l’addomesticamento del fuoco. L’Homo Erectus, Neanderthal e Homo sapiens usavano il fuoco su base quotidiana, come fonte di luce e di calore, oltre che arma contro i predatori.
Una delle rivoluzioni principali per l’Homo Sapiens fu la cucina. I cibi che gli umani non riuscivano a digerire nelle loro forme naturali, come il frumento o il riso diventarono basi della dieta grazie alla cottura. Il fuoco non solo cambiò la chimica dei cibi, cambiò anche la biologia. Cuocere voleva dire uccidere i germi e i parassiti che infestavano il cibo. Inoltre, era più agevole masticare e digerire, una volta cotti.
L’uso del fuoco, inoltre, ha segnato il primo grande distacco tra l’uomo e gli altri animali. La potenza di quasi tutti gli animali dipende dai loro corpi: dalla forza dei loro muscoli, dalla dimensione dei loro denti, dall’apertura delle loro ali. Benché essi riescano a sfruttare venti e correnti, non sono in grado di controllare queste forze naturali e restano sempre condizionati dal loro modello fisico.
Addomesticando il fuoco, gli umani acquisirono il controllo di una forza totalmente gestibile e potenzialmente illimitata. Cosa più importante di tutte, la potenza del fuoco non era condizionata dalla forma, dalla struttura o dalla forza del corpo umano. Una semplice donna con una scintilla o con un tizzone ardente poteva incendiare un’intera foresta nel giro di poche ore.
La diffusione dell’uomo nel mondo
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Gli scienziati concordano sul fatto che circa settantamila anni fa i Sapiens, inizialmente, si sono diffusi dall’Africa Orientale nella Penisola araba. Successivamente si sono distribuiti velocemente nelle più diverse regioni euroasiatiche in modo sparso. Quando l’Homo sapiens approdò in Arabia, numerose parti dell’Eurasia contavano già insediamenti di altri umani. Al riguardo esistono due teorie contrapposte.
La Teoria della fusione parla di attrazione, sesso e mescolanza tra le varie speci. Propagandosi per il mondo, gli immigrati africani si congiunsero con altre popolazioni umane, e oggi siamo il risultato di questa fusione. Quando i Sapiens arrivarono in Medio Oriente e in Europa, incontrarono i Neanderthal e si mescolarono con loro finché si fusero completamente. Se le cose sono andate in questo modo, allora vuol dire che gli euroasiatici non sono puri Sapiens. Sono una mescolanza di Sapiens e Neanderthal avvenuta nel corso del tempo. Allo stesso modo, quando i Sapiens raggiunsero l’Asia orientale si incrociarono con i locali Erectus. Per cui i cinesi e i coreani sono una mescolanza di Sapiens e di Erectus.
All’opposto nella Teoria del rimpiazzamento, i Sapiens e altri umani possedevano anatomie e consuetudini di accoppiamento differenti. Avrebbero avuto scarso interesse sessuale, gli uni con gli altri. Anche in caso di accoppiamento, non avrebbero avuto figli fertili, perché il divario genetico che separava le due popolazioni era già incolmabile. Le due popolazioni rimasero completamente distinte, e quando i Neanderthal si estinsero, o furono fatti fuori, i loro geni morirono con loro. Secondo questa concezione, i Sapiens rimpiazzarono tutte le precedenti popolazioni umane senza fondersi con esse. Se le cose fossero andate così, la discendenza di tutti gli umani contemporanei può esser fatta risalire, in modo esclusivo, all’Africa Orientale. In quel caso siamo tutti dei “puri Sapiens”.
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La Rivoluzione Cognitiva
La Rivoluzione cognitiva è stata l’abilità dell’uomo nello scoprire nuove modalità di comunicazione e di pensiero. L’Homo Sapiens non è stato il primo a creare una forma di linguaggio, ma il nostro ci ha permesso di conquistare il mondo. La differenza sostanziale è che il nostro linguaggio è straordinariamente duttile. Noi possiamo emettere un numero limitato di suoni e segnali per produrre però una quantità infinita di frasi, ciascuna avente un significato diverso. Così siamo in grado di immagazzinare e comunicare una quantità immane di informazioni riguardo al mondo che ci circonda.
Una altra teoria sostiene che il nostro linguaggio si è sviluppato come mezzo per condividere informazioni sul mondo. Ma le informazioni più importanti che occorreva trasmettere riguardavano gli umani, e per questo si è formato sui pettegolezzi. Secondo questa teoria, l’Homo sapiens è innanzitutto un animale sociale. La cooperazione sociale è la nostra chiave della sopravvivenza e della riproduzione.
La nuova capacità di linguaggio che i Sapiens acquisirono consentì loro di chiacchierare per ore senza interruzione. Conoscendo meglio altri membri del gruppo, capendo di chi ci si poteva fidare e stringendo nuove amicizie, creando legami più forti tra gli individui.
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L’immaginazione ci tiene legati

Una delle caratteristiche uniche del nostro linguaggio è la capacità di trasmettere informazioni su cose che non esistono affatto. Per quanto ne sappiamo, solo i Sapiens sono in grado di parlare di intere categorie di cose che non hanno mai visto, toccato o odorato. L’Homo sapiens non solo può parlare di cose che non esistono, ma è capace di mettersi in testa cose impossibili. Non riuscireste mai a convincere una scimmietta a darvi una banana promettendole che nel paradiso delle scimmiette, dopo morta, avrà tutte le banane che vorrà.
La finzione ci ha consentito non solo di immaginare le cose, ma di farlo collettivamente. Questi miti conferiscono ai Sapiens la capacità senza precedenti di cooperare tra grandi numeri di individui. I Sapiens sono in grado di cooperare in modi estremamente flessibili con un numero indefinito di estranei. Ecco perché i Sapiens governano il mondo, mentre le formiche mangiano i nostri avanzi e gli scimpanzé sono in mostra negli zoo. Sapiens Da Animali a Dei Riassunto
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L’uomo e il branco
Gli umani posseggono istinti sociali che hanno consentito ai nostri antenati di formare amicizie e gerarchie, e di cacciare e combattere insieme. Tuttavia, come per gli istinti sociali degli scimpanzé, quegli degli umani erano adatti solo a piccoli gruppi. Quando il gruppo diventava troppo allargato, l’ordine sociale ne veniva scosso e il gruppo si spaccava.
La ricerca sociologica ha dimostrato che la grandezza “naturale” massima di un gruppo unito dal gossip è di circa centocinquanta individui. La maggior parte delle persone non possono infatti né conoscere intimamente più di centocinquanta esseri umani né chiacchierare su di loro con qualche effetto. Ma una volta scavalcata la soglia di centocinquanta individui, le cose non funzionano più nella stessa maniera.
Come ha fatto l’Homo sapiens ad attraversare questa soglia critica, arrivando a fondare città con e poi imperi che governavano milioni di persone? Il segreto sta probabilmente nella comparsa della finzione. Grandi numeri di estranei riescono a cooperare con successo attraverso la credenza in miti comuni.
Qualsiasi cooperazione umana su vasta scala è radicata in miti comuni che esistono solo nell’immaginazione collettiva. Per esempio, le Chiese sono radicate in miti religiosi comuni. Due cattolici che non si sono mai incontrati prima possono, possono raccogliere fondi per costruire un ospedale, perché entrambi credono in Dio. Gli stati si fondano su miti nazionali condivisi. Due serbi che non si sono mai visti prima possono rischiare la propria vita l’uno per l’altro perché credono entrambi nell’esistenza di una nazione serba.
Eppure, nessuna di queste cose esiste al di fuori delle storie che le persone si inventano e si raccontano. Nell’universo non esistono dèi, nazioni, denaro diritti umani, leggi che non sia nell’immaginazione comune degli esseri umani. Sapiens Da Animali a Dei Riassunto
Storia e Biologia
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La Rivoluzione cognitiva si pone quindi nel punto in cui la storia dichiara la sua indipendenza dalla biologia. Fino alla Rivoluzione cognitiva, le azioni delle specie umane appartenevano al regno della biologia o, se preferite, alla preistoria.
Dalla Rivoluzione cognitiva in avanti, le narrazioni storiche sostituiscono le teorie biologiche come nostro mezzo primario per spiegare lo sviluppo dell’Homo sapiens. Per comprendere la nascita del Cristianesimo o della Rivoluzione francese, non basta capire quali siano le interazioni tra geni, ormoni e organismi. È necessario far conto anche della interazione fra idee, immagini e fantasie.
( Lo scopo di Legeo è quello di incuriosirti e darti una panoramica del libro. Leggere un libro dall’inizio alla fine ha tutto un altro sapore e per questo che ti lascio il link al libro nella sua versione italiana e inglese ad un prezzo speciale).
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La monogamia esiste?

Alcuni psicologi evoluzionisti sostengono che le antiche bande di cacciatori raccoglitori non erano composte da famiglie nucleari incentrate su coppie monogame. Invece i cacciatori-raccoglitori sarebbero vissuti in comuni dove la proprietà privata, le relazioni monogame e anche il principio di paternità erano sconosciuti. In un gruppo di questo tipo una donna poteva fare sesso e formare legami intimi con diversi uomini simultaneamente. Nel caso di una nascita di un figlio, tutti gli adulti del gruppo cooperavano nel fare da genitori ai figli che nascevano. Poiché nessun uomo sapeva con sicurezza quali figli fossero i suoi, tutti mostravano eguale cura nei confronti di tutti i giovani.
La nostra società è caratterizzata da frequenti infedeltà e gli alti tassi di divorzio. Quelli che sostengono questa teoria di una monogamia che non ci appartiene affermano che, sono il risultato di aver costretto gli umani a vivere in famiglie nucleari e in relazioni monogame che sono incompatibili con il nostro software biologico.
Allo scopo di risolvere tale controversia e di comprendere la nostra sessualità, la nostra società dovrebbero esaminare le condizioni di vita dei nostri antenati. Esaminando le circostanze in cui l’Homo sapiens è vissuto nel periodo che va dalla Rivoluzione cognitiva di settantamila anni fa all’inizio della Rivoluzione agricola.
@legeo_ Monogamia, ha senso? #sapiens #yuvalnoahharari #psicologia #sociologia #legeo #libri #libridaleggere #monogamia ♬ Home – Edith Whiskers
La Società Opulenta
Come era la vita nel mondo pre-agricolo? La stragrande maggioranza, la popolazione viveva in gruppi piuttosto ristretti, composti da alcune decine di individui fino a un massimo di qualche centinaio. I gruppi cacciavano, commerciavano, stringevano alleanze politiche e celebravano feste religiose insieme. Tale cooperazione fu uno dei tratti distintivi dell’Homo sapiens, e gli conferì un vantaggio cruciale sulle altre specie. Alcune volte si arrivava a costituire un’unica tribù in cui si condividevano linguaggio, miti, norme e valori.
Erano tanti i gruppi di Sapiens che vivevano stando in viaggio, vagando da un posto all’altro in cerca di cibo. I loro spostamenti dovevano tener conto del mutamento delle stagioni e delle migrazioni annuali degli animali.
In alcuni casi eccezionali, quando le fonti di sostentamento erano particolarmente ricche, i gruppi si insediavano su base stagionale o formavano accampamenti permanenti. Il fattore principale che permise di stabilirsi furono le rive dei fiumi, dove c’era ampia possibilità di prendere pesci e uccelli acquatici, gli umani impiantarono villaggi stabili. Quelli dei pescatori furono i primi insediamenti stabili della storia, e anticiparono di molto la Rivoluzione agricola.
L’Homo sapiens aveva molto più tempo per chiacchierare, raccontare storie, giocare con i bambini o semplicemente oziare. Naturalmente le tigri a volte avevano la meglio, ma non dovevano fare i conti con gli incidenti stradali o con l’inquinamento industriale.
Benché fosse un’esistenza migliore di quella di molta gente nelle società agricole e industriali, si trattava comunque di un mondo duro e spietato. I periodi di difficoltà non erano rari, la mortalità infantile era alta e un qualsiasi accidente che oggi sarebbe di poco conto poteva diventare una condanna a morte.
La rivoluzione Agricola
Alcuni psicologi evoluzionisti sostengono che le antiche bande di cacciatori raccoglitori non erano composte da famiglie nucleari incentrate su coppie monogame. Invece i cacciatori-raccoglitori sarebbero vissuti in comuni dove la proprietà privata, le relazioni monogame e anche il principio di paternità erano sconosciuti. In un gruppo di questo tipo una donna poteva fare sesso e formare legami intimi con diversi uomini simultaneamente. Nel caso di una nascita di un figlio, tutti gli adulti del gruppo cooperavano nel fare da genitori ai figli che nascevano. Poiché nessun uomo sapeva con sicurezza quali figli fossero i suoi, tutti mostravano eguale cura nei confronti di tutti i giovani.
La nostra società è caratterizzata da frequenti infedeltà e gli alti tassi di divorzio. Quelli che sostengono questa teoria di una monogamia che non ci appartiene affermano che, sono il risultato di aver costretto gli umani a vivere in famiglie nucleari e in relazioni monogame che sono incompatibili con il nostro software biologico.
Allo scopo di risolvere tale controversia e di comprendere la nostra sessualità, la nostra società dovrebbero esaminare le condizioni di vita dei nostri antenati. Esaminando le circostanze in cui l’Homo sapiens è vissuto nel periodo che va dalla Rivoluzione cognitiva di settantamila anni fa all’inizio della Rivoluzione agricola.
La Società Opulenta
Alcuni psicologi evoluzionisti sostengono che le antiche bande di cacciatori raccoglitori non erano composte da famiglie nucleari incentrate su coppie monogame. Invece i cacciatori-raccoglitori sarebbero vissuti in comuni dove la proprietà privata, le relazioni monogame e anche il principio di paternità erano sconosciuti. In un gruppo di questo tipo una donna poteva fare sesso e formare legami intimi con diversi uomini simultaneamente. Nel caso di una nascita di un figlio, tutti gli adulti del gruppo cooperavano nel fare da genitori ai figli che nascevano. Poiché nessun uomo sapeva con sicurezza quali figli fossero i suoi, tutti mostravano eguale cura nei confronti di tutti i giovani.
La nostra società è caratterizzata da frequenti infedeltà e gli alti tassi di divorzio. Quelli che sostengono questa teoria di una monogamia che non ci appartiene affermano che, sono il risultato di aver costretto gli umani a vivere in famiglie nucleari e in relazioni monogame che sono incompatibili con il nostro software biologico.
Allo scopo di risolvere tale controversia e di comprendere la nostra sessualità, la nostra società dovrebbero esaminare le condizioni di vita dei nostri antenati. Esaminando le circostanze in cui l’Homo sapiens è vissuto nel periodo che va dalla Rivoluzione cognitiva di settantamila anni fa all’inizio della Rivoluzione agricola.
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Nel mondo del business e degli affari l’idea geniale che porta al grande successo è un evento irripetibile che funziona solo una volta. Il prossimo Bill Gates non costruirà un sistema operativo e il prossimo Mark Zuckerberg non creerà un social network. Per costruire il futuro occorre un cambiamento verticale, bisogna andare da 0 a 1.
Padre Ricco padre Povero
Con questo libro, il di Personal Finance Robert Kiyosaki ha affrontato e cambiato il modo in cui milioni di persone nel mondo pensano al denaro. Con le sue idee, spesso in contraddizione con il pensiero convenzionale, Robert è noto per la passione con cui promuove l’istruzione finanziaria nel mondo.
Attraverso un attento studio dei dati, Hans Rosling, dimostra che le cose non stanno andando così male e che, anzi, siamo di fronte a un radicale miglioramento. Per capirlo dobbiamo però imparare a guardare ai fatti con curiosità, a metterli in prospettiva e a saperci stupire: basta pensare alla vita dei nostri nonni per accorgerci degli enormi passi avanti che stiamo facendo, in ogni campo.